La prima notizia a cui dare risalto è che l’agevolazione è stata estesa anche agli acquisti effettuati nel 2021 e può essere richiesta solo da chi ha iniziato la ristrutturazione edilizia della casa da arredare non prima del 1° gennaio 2020, mentre per gli acquisti effettuati nel 2020, è possibile beneficiare della detrazione solo se i lavori sono iniziati non prima del 2019.
L’ampliamento del periodo utile all’applicazione dello sconto Irpef ha comportato, naturalmente, anche lo scivolamento in avanti di numerose scadenze puntualmente aggiornate nel manuale dell’Agenzia.
La guida conferma, tra l’altro, che non si perde il diritto al bonus mobili anche nel caso in cui il contribuente, in alternativa alla fruizione diretta della detrazione per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, abbia scelto di cedere a terzi il corrispondente credito d’imposta o di optare per lo sconto in fattura, come ammette l’articolo 121 del Dl n. 34/2020 (decreto “Rilancio”).
Altra novità evidenziata dall’Agenzia è che a prescindere da quanto speso per la ristrutturazione, la detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di 16mila euro (tetto ora innalzato rispetto ai precedenti 10mila euro, che ora vanno considerati per gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2020) riferito, complessivamente, alle spese per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici.