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Delibera – Trib. Torino, sez. VIII civile, sent., 5 novembre 2024, n. 5573

Nel caso di specie, l'installazione di inferriate sulle proprie finestre e porte finestre costituisce un uso della cosa comune pienamente legittimo ai sensi dell'art. 1102 c.c. Ne consegue che la delibera adottata dall'assemblea con cui si dispone la rimozione di tali manufatti, è nulla perché viola i diritti spettanti ad alcuni condomini sulla cosa comune. La medesima delibera, nella parte in cui l'assemblea ha disposto che le inferriate “vengano messe internamente” è manifestamente nulla, perché diretta a imporre al singolo condomino un intervento su un bene di proprietà esclusiva. Come chiaramente esposto nella sentenza (T. Roma 13.6.2023 n. 9450), in [...]

Lavori condominiali e occupazione del giardino privato – Corte di Cassazione, sez. II, 16 dicembre 2024, n. 32707

Corte di Cassazione, sez. II, 16 dicembre 2024, n. 32707 Qualora per tutta l’esecuzione di lavori condominiali siano occupati spazi relativi ad un giardino di proprietà esclusiva limitanti l’uso dell’intera area al proprietario spetta la liquidazione di una indennità ex art. 843, comma 2, c.c. che si deve liquidare in via equitativa. Infatti, il danno-evento consiste nel fatto dell’occupazione con la conseguente impossibilità di utilizzare integralmente la superficie del giardino privato fatto che legittima il diritto ad ottenere una adeguata indennità.

Amministratore di condominio e mediatore immobiliare – Corte di giustizia UE, sez. I, 4 ottobre 2024, causa C‑242/23 (ECLI:EU:C:2024:831)

La Corte di giustizia  UE  ha rilevato che un divieto nazionale generale di cumulo dell'attività di mediazione immobiliare e di quella di amministratore di condomini, vada oltre quanto necessario e proporzionato per raggiungere l'obiettivo che persegue l'imparzialità. Corte di giustizia UE, sez. I, 4 ottobre 2024, causa C‑242/23 (ECLI:EU:C:2024:831) Sentenza La domanda di pronuncia pregiudiziale verte sull'interpretazione dell'articolo 49 TFUE, dell'articolo 25, paragrafo 1, della direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercato interno (GU 2006, L 376, pag. 36), e dell'articolo 59, paragrafo 3, della direttiva 2005/36/CE del Parlamento europeo [...]

Sopraelevazione – Cass. civ., sez. II, sent., 4 dicembre 2024, n. 31032

Vige Il divieto di sopraelevazione per inidoneità delle condizioni statiche dell’edificio qualora le leggi antisismiche prescrivano particolari cautele tecniche da adottarsi, in ragione delle caratteristiche del territorio; non solo la sopraelevazione ma anche la struttura sottostante deve essere idonea a fronteggiare il rischio sismico. Cass. civ. n. 31032-2024

Danno da infiltrazioni – Cass. civ., sez. II, sent., 2 dicembre 2024, n. 30791

L'individuazione delle parti comuni, come i lastrici solari, emergente dall'art. 1117 c.c., ed operante con riguardo a cose che, per le loro caratteristiche strutturali, non siano destinate oggettivamente al servizio esclusivo di una o più unità immobiliari, può essere superata soltanto dalle contrarie risultanze dell'atto costitutivo del Condominio, ove questo contenga in modo chiaro e inequivoco elementi tali da escludere l'alienazione del diritto di condominio; nell'ipotesi della perdita della disponibilità e del godimento dell'immobile in conseguenza dell'attività colposa di terzi, il proprietario è tenuto ad allegare, quanto al danno emergente, la concreta possibilità di godimento perduta e, quanto al lucro [...]

Lastrico solare di copertura – Cass. civ., sez. II, ord., 29 novembre 2024, n. 30713

Il lastrico di copertura, in difetto di titolo contrario, rientra ope legis nell'ambito delle parti comuni dell'edificio, stante la sua funzione naturale di copertura dello stesso e analogo regime giuridico deve essere attribuito anche alla cd. terrazza a livello, ove essa abbia anche una funzione di copertura e protezione dagli agenti atmosferici dei vani sottostanti; pertanto, “… l'individuazione delle parti comuni, come i lastrici solari, emergente dall'art. 1117 c.c. ed operante con riguardo a cose che, per le loro caratteristiche strutturali, non siano destinate oggettivamente al servizio esclusivo di una o più unità immobiliari, può essere superata soltanto dalle contrarie [...]

Demolizione di un edificio – Cass. pen. n. 18020/2024.

L'attività di demolizione di un edificio “non può essere definita un "processo di produzione" ai sensi dell'art. 184-bis, comma primo, lett. a) del D.Lgs. 152 del 2006, con la conseguenza che i materiali che ne derivano vanno qualificati come rifiuti e non come sottoprodotti”.

Presunzione di condominialità – Cass. civ., sez. II, ord., 21 novembre 2024, n. 30025

Per affermare la condominialità di un bene occorre gradatamente verificare dapprima che la res, per le sue caratteristiche strutturali, risulti destinata oggettivamente al servizio esclusivo di una o più unità immobiliari (cfr. Cass. civ., sez. un., 7 luglio 1993, n. 7449 e, più recentemente, Cass. civ., sez. II, 8 settembre 2021, n. 24189), e poi che sussista un titolo contrario alla “presunzione” di condominialità, facendo riferimento esclusivo al primo atto di trasferimento di un'unità immobiliare dell'originario proprietario ad altro soggetto ovvero che lo stesso sia stato acquistato per usucapione.  

Convocazione assemblea – Trib. Avellino, sez. I, sent., 8 ottobre 2024, n. 1705

Le comunicazioni attraverso  l'applicativo di messaggistica whatsapp sono da considerarsi informali e di natura meramente preparatoria e non certo idonee a determinare una legittima convocazione dell'assemblea condominiale. 'avviso di convocazione deve essere comunicato a mezzo posta raccomandata, posta elettronica certificata, fax o tramite consegna a mano. Al riguardo, la giurisprudenza è chiara nel ritenere che l'elenco formulato dall'art. 66 delle disposizioni di attuazione del codice civile sia esaustivo e non si possa estendere ad altre forme non previste dalla legge.   Trib. Avellino, sez. I, sent., 8 ottobre 2024, n. 1705 Giudice Califano Conclusioni delle parti e ragioni di fatto [...]

Delibera nulla e rinnovo dell’incarico di amministratore – Cass. civ., sez. II, sent. 3 ottobre 2024, n. 28196

La deliberazione dell’assemblea condominiale che nomini amministratore un soggetto privo dei requisiti di professionalità ed onorabilità prescritti dall’art. 71 bis disp. att. c.c. è nulla per contrarietà a norma imperativa, trattandosi di requisiti dettati a tutela degli interessi generali della collettività ed influenti, perciò, sulla capacità del contraente. Perché l'incarico di amministratore possa intendersi rinnovato per un anno, agli effetti dell'art. 1129, comma 10, c.c., è necessario che la delibera originaria di nomina non sia nulla per contrarietà all'art.  71 bis disp. att.c.c., dovendosi negare la possibilità di una rinnovazione tacita dell'incarico, in applicazione  del principio quod nullum est nullum [...]