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Impugnazione del condomino divenuto tale in epoca successiva alla delibera condominiale che aveva disposto i lavori – Cass. civ., sez. II, sent., 20 marzo 2025, n. 7489

Se la sentenza di condanna del condominio, in via generale, ha efficacia e costituisce titolo esecutivo nei confronti dei condomini, sia con riguardo alla esistenza che all'ammontare del credito, per ciò stesso non resta preclusa in modo assoluto al singolo condomino il diritto di opporre, in sede di esecuzione, la propria estraneità al debito accertato nei confronti dell'ente condominiale. Cass. civ., sez. II, sent., 20 marzo 2025, n. 7489 Presidente Falaschi – Relatore Bertuzzi Fatti di causa Con atto di citazione del 2019 F.P. propose opposizione al precetto notificatogli dalla (OMISSIS) s.a.s. per il pagamento della somma di euro 9.437,05, [...]

Parti comuni – Cass. civ., sez. II, ord. 14 marzo 2025, n. 6819

Il negozio con cui, successivamente alla costituzione del condominio, si imprime ad un immobile, ab origine di proprietà di uno dei condomini, il vincolo di destinazione in perpetuo ad alloggio del portiere, non è sussumibile nella categoria delle obbligazioni propter rem, difettando il requisito della tipicità, giacché non esiste una disposizione di legge che contempli l'obbligazione reale tipica di concedere in uso perpetuo un bene immobile. Da ciò discende l'impossibilità di configurare, a carico di un cespite di proprietà individuale di un condòmino, l'esistenza di una obligatio propter rem che si risolva in un vincolo di destinazione perpetua di quel bene, [...]

Luogo dell’assemblea – Trib. Messina, sez. I, sent., 31 gennaio 2025, n. 179

Il codice civile non precisa il luogo in cui deve svolgersi l'assemblea condominiale, stabilendo l'art. 66 disp. att. c.c. solo che l'avviso di convocazione debba contenere l'indicazione del luogo e dell'ora della riunione. La giurisprudenza è, di conseguenza, intervenuta più volte sul punto, individuando taluni requisiti che il luogo scelto per la riunione deve rispettare al fine di consentire la più ampia partecipazione possibile, quali l'idoneità fisica e morale dello stesso, la certezza, l'accessibilità, l'adeguatezza, la riservatezza e la comodità. Nell'osservanza di tali principi, i giudici di merito hanno ammesso (v., tra le altre, Corte App. dell'Aquila, sent. n. 1531/2019) [...]

Perdita della condotta fognaria e risarcimento del danno – Trib. Genova, sent., 12 gennaio 2025, n. 84

Il condominio è considerato dalla legge il custode dei beni comuni, con l'obbligo di adottare tutte le misure necessarie per evitare che i beni possano arrecare un danno a terzi o singoli condomini. Di conseguenza, la responsabilità ascrivibile al condominio medesimo deve essere inquadrata nell'ambito di operatività dell'art 2051 c.c. Trib. Genova, sent., 12 gennaio 2025, n. 84 Ragioni in fatto e in diritto della decisione 1) Con atto di citazione, notificato in data (omissis), l'attore conveniva in giudizio il (omissis) di (omissis) 49, in persona dell'(omissis) pro tempore, chiedendo il risarcimento dei danni dallo stesso subiti in conseguenza della [...]

Attività di B&B esercitata dal conduttore – Cass. civ. sez., II, ord., 4 febbraio 2025, n. 2770

Il condominio, sempre che sia provata l'operatività della clausola limitativa del regolamento condominiale di natura contrattuale, ovvero la sua opponibilità al condomino locatore, può chiedere, anche nei diretti confronti del conduttore di una porzione del fabbricato condominiale, la cessazione della destinazione abusiva e l'osservanza in forma specifica delle istituite limitazioni, giacché il conduttore non può venire a trovarsi, rispetto al condominio, in posizione diversa da quella del condomino suo locatore, il quale, a sua volta, è tenuto ad imporre contrattualmente al conduttore il rispetto degli obblighi e dei divieti previsti dal regolamento, a prevenirne le violazioni e a sanzionarle anche [...]

Impianto fotovoltaico sul tetto condominiale ad opera del singolo condominio -Trib. Trani, sez. civile, sent., 17 gennaio 2025

L'impianto fotovoltaico sul tetto condominiale ad opera del singolo deve consentire il pari uso agli altri condomini e deve essere dimensionato fino alla concorrenza della porzione di tetto condominiale corrispondente alla sua quota. Trib. Trani, sez. civile, sent., 17 gennaio 2025 Giudice Moselli Motivi della decisione Con atto di citazione notificato in data 1/4/2017 parte attrice conveniva dinanzi all'intestato Tribunale di Trani per ivi sentire accertare e dichiarare l'abusiva ed illegittima realizzazione da parte della convenuta, sul tetto dell'edificio condominiale, di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica e, per l'effetto, farne disporre la rimozione a cura e [...]

Nullità della delibera – Trib. Torino, sez. VIII civile, sent., 13 gennaio 2025

In tema di condominio degli edifici, l'azione di annullamento delle delibere assembleari costituisce la regola generale, ai sensi dell'art. 1137 c.c., come modificato dall'art. 15 della l. n. 220 del 2012, mentre la categoria della nullità ha un'estensione residuale ed è rinvenibile nelle seguenti ipotesi: mancanza originaria degli elementi costitutivi essenziali, impossibilità dell'oggetto in senso materiale o giuridico - quest'ultima da valutarsi in relazione al "difetto assoluto di attribuzioni" -, contenuto illecito, ossia contrario a "norme imperative" o all'"ordine pubblico" o al "buon costume" (Cass SU n. 9839/21). In tale contesto la giurisprudenza di legittimità ha individuato una ipotesi di [...]

Canna fumaria e parti comuni – Cass. civ., sez. II, sent., 24 gennaio 2025, n. 1756

L'art. 1102 comma 1 cod. civ. stabilisce che ciascun partecipante può servirsi della cosa comune purché non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto, essendo stata, nella fattispecie,  è stata accertata dal CTU l'impossibilità di una contemporanea installazione nel muro comune di canne fumarie per smaltimento di fumi da combustione a servizio dell'appartamento del singolo  e di tutti gli appartamenti sottostanti per le dimensioni eccessive che le canne fumarie nel loro complesso dovrebbero avere secondo la normativa vigente rispetto allo spazio comune disponibile. Pertanto, per quanto sancito dall'art. 1102 comma 2 cod. civ., il partecipante [...]

Amministratore – Comunicazione dei condomini morosi – Cass. civ., sez. II, sent., 15 gennaio 2025, n. 1002

La domanda volta a conseguire l'ordine di comunicare al creditore non soddisfatto i dati dei condomini morosi, ai sensi dell'art. 63, comma 1, disp. att. c.c., deve essere rivolta nei confronti dell'amministratore, e non del condominio, trattandosi di obbligo posto dalla legge all'amministratore del condominio in proprio. L'obbligo di comunicazione previsto dal primo comma dell'art. 63 delle disp. att. c.c. è solo funzionale al rispetto da parte dei creditori dell'obbligo, fissato dal secondo comma della disposizione, di agire nei confronti dei condomini in regola con i pagamenti solo dopo avere inutilmente aggredito i condomini morosi. Si tratta di un obbligo [...]

Revoca dell’amministratore – App. Napoli, sez. II civile, decr., 14 gennaio 2025

È motivo di revoca dell'amministratore l'omessa convocazione dell'assemblea per l'approvazione del rendiconto condominiale, quale ipotesi tipizzata di grave irregolarità ai sensi dell'art. 1129 comma 12 n. 1); con essa s'intende non solo la mancata convocazione del consesso assembleare ma altresì l'aver sottoposto all'esame dell'assemblea la rendicontazione oltre il termine di legge e altresì senza il rispetto del criterio dell'annualità, doveri entrambi imposti dall'art. 1130 n. 10 c.c., a mente del quale l'amministratore deve redigere il rendiconto condominiale annuale della gestione convocare l'assemblea per la relativa approvazione entro centottanta giorni; invero, l'importanza e rilevanza della rendicontazione con cadenza annuale ed entro [...]