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Appalto – Cass. civ., sez. II, ord., 6 maggio 2024, n. 12115

Poiché il contratto d'appalto prevede la prestazione di un'opera, con organizzazione dei mezzi e assunzione del rischio, verso il pagamento di un corrispettivo, ove non consti dalle emergenze di causa che le parti abbiano inteso stipulare, nonostante l'uso del nomen iuris appalto, un contratto atipico aleatorio, l'espressione che potrebbe avere più sensi deve essere interpretata nel senso che all'appaltatore non può essere negato il diritto al corrispettivo ove abbia adempiuto alla propria obbligazione Cass. civ., sez. II, ord., 6 maggio 2024, n. 12115 Presidente Di Virgilio – Relatore Grasso Osserva 1. La vicenda giudiziaria qui al vaglio può sintetizzarsi nei [...]

Regolamento di condominio – Cass. civ., sez. II, ord., 23 maggio 2024, n. 14377

Il regolamento contrattuale può imporre divieti e limiti di destinazione alle facoltà di godimento dei condomini sulle unità immobiliari in esclusiva proprietà, sia mediante elencazione di attività vietate, sia con riferimento ai pregiudizi che si intende evitare, ma “la compressione di facoltà normalmente inerenti alle proprietà esclusive deve risultare da espressioni incontrovertibilmente rilevatrici di un intento chiaro, non suscettibile di dar luogo ad incertezze; pertanto, l'individuazione della regola dettata dal regolamento condominiale di origine contrattuale, nella parte in cui impone detti limiti e divieti, va svolta rifuggendo da interpretazioni di carattere estensivo, sia per quanto concerne l'ambito delle limitazioni imposte [...]

Delibera nulla – Trib. Modena, sez. I Civile, sent. 9 gennaio 2024, n. 18

L'assoluta incertezza/indeterminatezza dell'oggetto della delibera ne determina la nullità, secondo la costante giurisprudenza della Suprema Corte (cfr. Cass. S.U. n. 9839/2021).   Trib. Modena, sez. I civile, sent. 9 gennaio 2024, n. 18 Concisa esposizione delle ragioni di fatto e di diritto della decisione Con atto di citazione notificato il (...), Per (...) premesso: - di essere proprietaria di un'unità immobiliare posta in (...), piano terra, catastalmente distinta al NCEU del (...) al foglio mappale 185, sub (già mappale 185, sub), facente parte del (...)"; - di avere acquistato tale unità immobiliare dal Fallimento (...) in liquidazione, giusto decreto di [...]

Mancato pagamento delle spese condominiali e decreto ingiuntivo – Trib. Vibo Valentia, sent., 4 marzo 2024, n. 116

Per il disposto degli artt. 1130 e 1131 c.c., l'amministratore del condominio ha la legittimazione ad agire in giudizio nei confronti del condomino moroso per la riscossione dei contributi, senza necessità di autorizzazione da parte dell'assemblea, nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo concernente il pagamento di contributi per spese, il condominio, e per esso l'amministratore, soddisfa l'onere probatorio su esso gravante con la produzione del verbale di assemblea condominiale in cui sono state approvate le spese nonché' dei relativi documenti; l'amministratore deve dimostrare che il credito preteso sussiste, è esigibile e che il condominio ne è il titolare. Trib. [...]

Distanze – Cass. civ., sez. II, ord., 9 maggio 2024, n. 12702

Il principio della prevenzione si applica anche nell'ipotesi in cui il regolamento edilizio locale preveda una distanza tra fabbricati maggiore di quella ex art. 873 c.c. e tuttavia non imponga una distanza minima delle costruzioni dal confine, atteso che la portata integrativa della disposizione regolamentare si estende all'intero impianto codicistico, inclusivo del meccanismo della prevenzione, sicché il preveniente conserva la facoltà di costruire sul confine o a distanza dal confine inferiore alla metà di quella prescritta tra le costruzioni e il prevenuto la facoltà di costruire in appoggio o in aderenza ai sensi degli artt. 874,875 e 877 c.c.   [...]

I modiglioni dei balconi in condominio – Trib. Torino, sez. VIII, sent., 1 marzo 2024, n. 1360

La Corte di Cassazione opera una differenziazione tra i balconi e i rivestimenti degli stessi, precisando che mentre i balconi di un edificio condominiale non rientrano tra le parti comuni, ai sensi dell'art. 1117 c.c., non essendo necessari per l'esistenza del fabbricato, né essendo destinati all'uso o al servizio di esso, i rivestimenti dello stesso devono, invece, essere considerati beni comuni se svolgono in concreto una prevalente, e perciò essenziale, funzione estetica per l'edificio, divenendo così elementi decorativi ed ornamentali essenziali della facciata e contribuendo a renderlo esteticamente gradevole. Trib. Torino, sez. VIII, sent., 1 marzo 2024, n. 1360 Giudice [...]

Compravendita – Cass. civ., sez. II, ord., 3 aprile 2024, n. 8749

Allorché non si avveri l'evento futuro e incerto contemplato in una condizione risolutiva, il giudice deve prendere in considerazione le imputate inadempienze ai fini della domanda di risoluzione e pronunciarsi sulla stessa". A fronte della proposizione di una domanda di risoluzione del contratto preliminare di vendita immobiliare per inadempimento del promittente alienante all'obbligo di sanare l'abuso correlato alla variazione della destinazione d'uso del bene, è necessario verificare, in base alle circostanze concrete desumibili dal quadro probatorio offerto, che le difformità riscontrate non siano in alcun modo sanabili.   Cass. civ., sez. II, ord., 3 aprile 2024, n. 8749 Presidente Giusti [...]

Appalto – Cass. civ., sez. II, ord., 2 aprile 2024, n. 8647

In tema di garanzia per le difformità e i vizi nell'appalto o di rovina o difetti di cose immobili di lunga durata, ove il subappaltatore abbia assunto un preventivo e generico impegno verso l'appaltatore ad eliminare i vizi o difetti che dovessero in futuro essere denunciati dal committente, tale assunzione di garanzia preventiva non può esonerare l'appaltatore dall'onere della comunicazione della denuncia inoltrata successivamente dal committente, ai sensi dell'art. 1670 c.c., perché l'interesse alla proposizione dell'azione di regresso diviene attuale solo dopo l'invio della denuncia a cura dell'appaltante.   Cass. civ., sez. II, ord., 2 aprile 2024, n. 8647 Presidente [...]

Distanze legali – Cass. civ., sez. II, ord., 21 marzo 2024, n. 7609

Al fine di eliminare le barriere architettoniche l'installazione di un ascensore da parte di un condomino in area comunale rientra nei poteri spettanti ai singoli condomini ai sensi dell'art. 1102 cod. civ., senza che, ove siano rispettati i limiti di uso delle cose comuni stabiliti da tale norma, rilevi, la disciplina dettata dall'art. 907 cod. civ. sulla distanza delle costruzioni dalle vedute, neppure per effetto del richiamo ad essa operato nell'art. 3, comma secondo, della legge 9 gennaio 1989, n. 13, non trovando detta disposizione applicazione in ambito condominiale. Dalla richiamata decisione si ricava, “a contrario”, ma inequivocamente, che il [...]

Distanze legali- Cass. civ., sez. II, ord., 21 marzo 2024, n. 7604

Sono esclusi dal calcolo delle distanze solo gli sporti con funzione meramente ornamentale, di rifinitura o accessoria (come le mensole, i cornicioni, le canalizzazioni di gronda e simili), non anche le sporgenze degli edifici aventi particolari proporzioni, come i balconi, costituite da solette aggettanti anche se scoperte, di apprezzabile profondità ed ampiezza, specie ove la normativa locale non preveda un diverso regime giuridico per le costruzioni accessorie. Inoltre,  la nozione di costruzione è unica, ai sensi dell'art. 873 c.c., e non può subire deroghe da parte di fonti secondarie, sia pure al limitato fine del computo delle distanze legali, atteso [...]